Il cancro alla prostata è il secondo tipo più comune di cancro e la quinta causa più comune di morte correlata al cancro negli uomini in tutto il mondo. L’incidenza del cancro alla prostata è circa 6 volte superiore nei paesi occidentali rispetto ai paesi orientali.
Gli afroamericani hanno il più alto tasso di cancro alla prostata, seguiti dai caucasici, mentre gli asiatici hanno il più basso. Questi risultati sono probabilmente correlati alle differenze nella variazione genetica e nel polimorfismo tra le razze; tuttavia, gli uomini giapponesi che sono emigrati nei paesi occidentali hanno una maggiore incidenza di cancro alla prostata rispetto ai giapponesi residenti in Giappone. Ciò suggerisce che sia fattori innati che fattori ambientali, come lo stile di vita (tra cui la dieta), possono influenzare lo sviluppo del cancro alla prostata.
Vediamo qui di seguito come i diversi fattori nutrizionali possono intervenire nello sviluppo o nella prevenzione del cancro alla prostata.
GRASSI
Gli acidi grassi sono immagazzinati nel citoplasma di molte cellule, principalmente sotto forma di trigliceridi, che comprendono tre catene di acidi grassi legate a una molecola di glicerolo. I trigliceridi si trovano negli alimenti come grassi animali, tra cui carne e burro, e come oli vegetali, come olio di mais e olio d’oliva. Numerosi studi indicano che l’assunzione eccessiva di acidi grassi saturi e la conseguente obesità potrebbero contribuire alla progressione del tumore prostatico attraverso molteplici meccanismi, tra cui l’infiammazione e il controllo anormale degli ormoni sessuali e dei fattori di crescita.
PROTEINE
Poiché non possiamo sintetizzare de novo gli amminoacidi essenziali, dobbiamo consumare alimenti contenenti proteine. In generale, consumiamo proteine da almeno una delle tre fonti: carne animale, piante ricche di proteine e latticini. Sono stati condotti diversi studi che hanno correlato la quantità di proteine intodotta dall’uomo con la dieta e lo sviluppo di tumore alla prostata senza evidenti correlazioni causa-effetto. Sembra piuttosto che i lipidi e il calcio contenuti nei prodotti lattiero-caseari potrebbero svolgere un ruolo nella carcinogenesi del tumore alla prostata.
CARBOIDRATI
I carboidrati sono abbondanti negli alimenti a base vegetale, come frutta, riso, grano e patate, e sono principalmente classificati come monosaccaridi, disaccaridi, oligosaccaridi e polisaccaridi.
Monosaccaridi e disaccaridi, che sono abbondanti nella frutta, nei latticini e nello zucchero come glucosio, fruttosio e lattosio, vengono rapidamente metabolizzati nel corpo e un’assunzione elevata può portare a iperinsulinemia e obesità. Di conseguenza, l’elevato consumo di monosaccaridi o disaccaridi probabilmente contribuisce alla progressione del tumore prostatico.
VITAMINE
Le vitamine sono piccoli composti organici diversi da carboidrati, proteine e lipidi che non possono essere sintetizzati in quantità sufficienti de novo ma sono necessari per la sopravvivenza e la crescita delle cellule. Pertanto, gli esseri umani hanno bisogno di ottenere la maggior parte delle loro vitamine dalla dieta. Il numero di vitamine varia da specie a specie e nell’uomo esistono 13 categorie di vitamine. Tra questi, le vitamine A, D ed E sono state studiate per quanto riguarda la loro influenza sulla prevenzione del tumore prostatico.
ISOFLAVONI
Gli isoflavoni sono abbondanti nella maggior parte delle leguminose. Inoltre, secondo quanto riportato da diversi studi, gli isoflavoni della soia e i loro derivati, genisteina e daidzeina, mostrano efficacia nella prevenzione del tumore prostatico; in particolare uno studio mostra un rischio ridotto di tumore prostatico associato all’assunzione di isoflavoni di soia.
CONCLUSIONI
Gli effetti della dieta e dei nutrienti sulla patogenesi e sulla progressione del tumore prostatico hanno ricevuto una crescente attenzione. Studi sugli animali hanno riportato che alcuni nutrienti, tra cui grassi, proteine, carboidrati, vitamine (vitamina A, D ed E) e polifenoli, sono effettivamente coinvolti nella patogenesi del tumore della prostata e/o nella progressione attraverso diversi meccanismi, tra cui l’infiammazione, gli effetti antiossidanti e gli effetti degli ormoni sessuali.
Tuttavia, persistono risultati contrastanti. Pertanto si ritiene generalmente che un modello alimentare sano (ad esempio, povero di carne e ricco di verdure) possa aiutare a prevenire il tumore prostatico e le malattie legate allo stile di vita.
Dr.ssa Debora Pezzuolo
S.C. Ocologia Provinciale - AUSL-IRCCS RE - coordinatrice GINA (gruppo interprofessionale nutrizione artificiale)